Il Muratori San Carlo al Festival Nazionale del Teatro Scolastico


Il Liceo Muratori San Carlo al Festival Nazionale del Teatro Scolastico “Elisabetta Turroni” al Teatro “Bonci” di Cesena!!

Il Festival Nazionale del Teatro Scolastico “Elisabetta Turroni” al Teatro “Bonci” di Cesena è un appuntamento originale e importante sul piano culturale e teatrale. La 22esima edizione si svolgerà dal 5 al 9 maggio 2020.  Gli spettacoli in concorso, una selezione ristretta della straordinaria produzione nazionale che dimostra la qualità dell’attività teatrale nelle scuole italiane, creano un’occasione di incontro tra istituti scolastici di varie regioni del paese, al termine del quale, grazie ad una Giuria di esperti e una Giuria di ragazzi, vengono proclamati i migliori tra gli spettacoli visti e selezionati.

Per partecipare alla prima fase di selezione, che avviene sulla base del progetto e del materiale di documentazione, ciascun gruppo di Studenti o Istituto deve far pervenire alla Segreteria del Festival una domanda di partecipazione su carta intestata della Scuola, firmata dal Dirigente scolastico o dal Responsabile della produzione e la scheda, che conterrà la descrizione dello spettacolo che si presenta alla selezione. 

Il Liceo Muratori San Carlo è stato selezionato a livello nazionale tra i 5 finalisti e concorrerà con la rappresentazione del proprio prodotto – Tornare a Virgilio: Eneide - in data 08/05/2020 al Teatro “Bonci” di Cesena, con prove generali previste nel pomeriggio del 07/05/2020, sempre al Teatro “Bonci”.

 

Lo spettacolo

 

Se c’è un’immagine che esprime il senso profondo dell’Eneide, il poema nazionale romano, è il monumento ad Enea di Francesco Baratta a Genova in piazza Bandiera, una delle più bombardate d’Italia nel secondo conflitto mondiale. Il gruppo scultoreo rappresenta l’eroe virgiliano profugus con il padre Anchise sulle spalle e il figlio Ascanio per mano, il passato fragile da custodire insieme ai Penati di Troia, la città distrutta e abbandonata a malincuore, e il futuro dai passi ancora incerti da sostenere. Enea, segnato dalla nostalgia della terra, viaggia - e noi con lui - attraverso un mare spesso agitato e pericoloso alla ricerca del luogo promesso dal fato, un destino assunto responsabilmente, mai maledetto o scaricato su altri persino quando pesa in maniera insopportabile e costringe a scelte dolorose; dopo il mare, l’arrivo nel Lazio apre lo scenario ugualmente drammatico della guerra, che da Virgilio non è mai definita giusta. Il prezzo della grandezza futura di Roma lo pagano soprattutto i giovani (Eurialo, Niso, Lauso, Pallante, Turno, e tanti altri) e le donne (Didone, Amata, Lavinia, la madre di Eurialo), protagonisti delle stazioni di una sorta di via crucis a cui la sensibilità virgiliana dà voce. L’Eneide e i suoi personaggi possono rivivere, quindi, anche oggi: li incontriamo tra l’uomo esule sul barcone con alle spalle la povertà e l’orrore di guerre lontane e dimenticate, tra i bambini e le donne dei campi profughi e delle città devastate dai bombardamenti. La lezione dei classici ancora una volta è lezione di umanità, è riconoscersi nell’altro, è guardare al futuro facendo memoria, personale e collettiva, del passato.

 

In bocca al lupo in anticipo!

 

Foto di Stefano Selmi

Eneide