La notte del Liceo Classico 2021: album della serata

Notte del Liceo Classico 2021

Dante e la classicità

C'è un'immagine da cui possiamo partire per comunicare il senso della partecipazione del Liceo Muratori San Carlo alla VII edizione della Notte Nazionale del Liceo Classico ed è quella della locandina, realizzata dalla grafica prof.ssa Valeria Sanfilippo: una studentessa collegata in DAD.
Da questa sorta di 'mondo alla rovescia' in cui abbiamo vissuto e, in parte, stiamo ancora vivendo, da questa 'selva oscura', la nostra scuola vuole uscire, nonostante tutto.
La  Notte Nazionale del Liceo Classico, come ha detto il suo ideatore Rocco Schembra, quest'anno più che mai vuole e deve essere una testimonianza. Il nostro liceo, pur tra mille difficoltà, c'è e ha pensato, grazie all'intuizione della professoressa Enza Savino, di dedicare l'evento al rapporto tra Dante e la classicità.
Questo è il filo conduttore che lega i video realizzati dagli studenti in collaborazione con i loro docenti, introdotti da brevi presentazioni in diretta e intervallati da brevi pause musicali.
Anche noi vogliamo 'riveder le stelle', con il Padre Dante e con i classici vogliamo dal passato collegarci al futuro vivendo questo difficile presente con l'entusiasmo e la speranza dei ragazzi.
Un ringraziamento anche al gruppo di Teatro in italiano per la sua collaborazione.

Prof.ssa Rita Ferrari

Introduzione comune a tutti i Licei aderenti

Padri che dialogano coi padri 

Inferno, IV 

Paradiso, XV,XVI,XVII 

Marcello Manfredini

L’immagine di Dante è da sempre associata a quella della paternità. Ma Dante si percepisce anche come figlio, non manca infatti di indicare nella Commedia quelli che lui sente come padri, di cultura e di sangue.

Nel suo viaggio ultraterreno vi è un luogo, una corte, il nobile castello, di cui Omero, è poeta sovrano dove si compie l’incontro coi padri che lui stesso riconosce come tali. Siamo nel limbo dove egli incontrerà gente di molto valor, rallegrandosi poi di essere accolto familiarmente, con salutevol cenno, da quelle nobili anime. Facile comprendere il suo entusiasmo nel sentirsi parte della schiera cha annovera oltre a Omero, Virgilio, Orazio, Ovidio e Lucano, in una parola i Classici che hanno nutrito la sua vena poetica, i suoi padri, la bella scola che lo accoglierà come sesto.

All’incontro coi padri dell’arte poetica farà seguito nel Paradiso l’incontro col trisavolo, cui Dante per ben due volte si rivolgerà chiamandolo Padre mio. Nel lungo dialogo fra i due, Dante, fronda, affida a Cacciaguida, radice, un compito doppiamente cruciale: rivelargli l’amaro destino cui egli intende resistere, facendosi ad esso tetragono, ma anche ottenere la rassicurazione che il sapore di forte agrume della sua visione, ossia il suo poema, sarà nutrimento vitale, cibo dell’anima per le generazioni future.

I versi della Commedia sono anche parole di figlio rivolte ai propri padri, parole con cui si vuole preservare un rapporto di continuità con un autorevole passato, ma anche parole di fiducia nel futuro, in noi. Nei suoi lettori, oggi.

 

Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai un di’ tra Grecia e Roma ...  

Studenti di 2A (Prof.ssa M. Volponi) 

Dante nella Divina Commedia ha fatto numerosissimi richiami al mondo classico, utilizzando e rileggendo in chiave cristiana moltissimi elementi della cultura greco-romana.

Nel lavoro che verrà presentato i ragazzi di seconda A illustreranno alcune figure appartenenti al repertorio della mitologia classica, scelti tra i tanti a cui l’autore ha fatto riferimento nel suo poema: luoghi, divinità, eroi ed eroine, demoni e mostri.

Dante e la matematica: suggestioni di matematica in Dante

Studenti di 2A e 2E (Prof.sse C. Boemio e M. De Crescenzo) 

Quest’anno  si sono susseguite numerose celebrazioni di Dante. Quando si pensa a Dante ci viene in mente un uomo di stampo umanistico, ma Dante era un uomo di grande cultura anche scientifica.

E’ stato un uomo colto del Medioevo, quando il sapere  era unitario non c’era distinzione tra sapere umanistico e scientifico. Il sapere era sapere e basta.

E’ proprio a partire da questa osservazione che abbiamo cercato di trovare nella massima opera di Dante “suggestioni matematiche”.

 Abbiamo individuato e scelto, nella cantica del Paradiso, tre questioni:

-la quadratura del cerchio

-la possibilità o meno di inscrivere in una semicirconferenza un triangolo rettangolo

-la questione se tutti i triangoli dovessero avere come somma degli angoli interni un angolo piatto

I ragazzi della 2A e 2E del potenziamento di matematica hanno lavorato con entusiamo   a più mani mettendo in gioco ognuno le proprie  passioni e competenze  e hanno realizzato (in toto)  questo video.

A riveder le stelle 

Studenti del gruppo del teatro di italianco

Dante e la classicità, ma non solo in questa Notte Nazionale del liceo Classico.

Nel lavoro seguente composto da Paolo Falco e recitato da Salvatore Francesco Dipasquale, Paolo Falco e Beatrice Muscio verrà presentato un ardito parallelo tra la Divina Commedia e la vita. “Rivedere, salire, muovere” sono le parole chiave.

Dante ci insegna che dopo essere discesi, dopo aver affrontato le difficoltà che la vita ci pone davanti, si può sempre risalire e raggiungere le stelle

Ad Medium Vitae Callem 

Tommaseo e Rosmini corrispondenza 

Studenti di 3A (Prof.sse T. Di Marco e P. Paradisi)

La 3A del nostro Liceo ha preparato un video particolare, curioso, che presenta  in modo vivace e utile a tutti una conferenza per la Accademia di Scienze Lettere ed Arti della  Professoressa Paradisi sulle traduzioni in latino della Divina Commedia

"Ad medium vitae callem" Chi c'è dietro a questa traduzione?? Niccolò Tommaseo, l'autore del più importante commento ottocentesco della Divina Commedia. Niccolò Tommaseo che a 17 anni conosceva Orazio e Virgilio a memoria e scriveva versi latini che lo resero famoso all'Università di Padova. Nel 1821, per il quinto centenario dantesco, tradusse in latino il primo canto dell'Inferno e, alcuni decenni dopo, nel 1855, il canto di Paolo e Francesca, sottoponendolo anche al giudizio dell'amico Manzoni.

Con queste sue traduzioni Tommaseo volle ricondurre la poesia di Dante al suo modello virgiliano, mostrando la presenza delle parole e dei versi dell'Eneide, filtrata attraverso le terzine del poema italiano. Vediamo....

 Pagani nell’Oltretomba dantesco 

Studenti di 4A (Prof.ssa G. Neri)

Una rappresentazione scenica della Divina Commedia che segue i passi di Dante attraverso Inferno, Purgatorio e Paradiso. 

Il filo conduttore sono i personaggi pagani, che intrattengono Dante e Virgilio durante il lungo viaggio con le loro storie sussurrate, che si sovrappongono e si intromettono nella narrazione dantesca tratta dai passi originali della Divina Commedia.

Il simbolismo accompagna le scene e ci permette di conoscere meglio i personaggi, lasciandoli al contempo ancora avvolti dal mistero.

Bruto e Cassio fra le fiamme infernali.

Stazio e Catone come tremolanti riflessi in placide acque.

Traiano e Rifeo come soffi di vento fra le verdi foglie.

E Dante pare come una costante, mentre ci narra dei suoi mistici incontri.

Catone da Lucano a Dante 

Studenti di 5E (Prof.ssa R. Ferrari)

Durante gli anni della guerra civile a Roma tra il 49 e il 45 a.C, Catone l’Uticense fu un importante personaggio politico che si schierò contro il tentativo di Cesare di prendere il potere.

Pur di non vedere la caduta della Repubblica romana, Catone preferì togliersi la vita a Utica nel 46 a.C. Se da un lato nella Pharsalia (il primo brano che ascolteremo) Lucano fra risaltare la fermezza di Catone, nel Purgatorio dantesco (il secondo testo)  egli viene reinterpretato in un’ottica cristiana. La libertà politica in nome della quale Catone si suicida diventa la libertà spirituale, simbolo di liberazione dal peccato. Per questo motivo, nel primo canto del Purgatorio, Catone è la figura più adatta ad accogliere le anime all’inizio del loro percorso di purificazione.

Narciso e Dante allo specchio 

Studenti di 5C (Prof.ssa E. Savino) 

Narciso non può non riaccendere il ricordo della sua immagine riflessa.

Tutti lo ricordano nell’atto di contemplare il suo profilo in uno specchio d’acqua compiacendosi della propria bellezza. Vana bellezza, effimera immagine, ci ripete nei suoi versi Ovidio

Desidera, ignorandolo, sé stesso, amante e oggetto amato, 

mentre brama, si brama, e insieme accende ed arde. 

Quante volte lancia inutili baci alla finzione della fonte! 

Quante volte immerge in acqua le braccia per gettarle 

intorno al collo che vede e che in acqua non si afferra! 

 Ignora ciò che vede, ma quel che vede l'infiamma 

e proprio l'illusione che l'inganna eccita i suoi occhi.

Versi, immagini suggestive anche per Dante. Ma Dante sceglie di vestire i panni dell’anti Narciso non attribuendo sostanza a quelle anime di beati che scambia per entità riflesse. Siamo in paradiso: il fascino del mito classico mostra tutta la propria fallacia mentre il pellegrino Dante ormai forte nella dottrina cristiana e nella fede liquida l’ingannevole malìa delle favole antiche.

 Intervista a Francesca da Rimini di Sanguineti

Studenti di 3EL (Prof.ssa P. Baldari)

La classe 3EL, con la Prof.ssa Baldari, ha partecipato al progetto eTwinning “Dante racconta” insieme ad alcune scuole partner francesi ESABAC, studiando nel corso dell’anno passi dell’Inferno di Dante, e realizzando podcast in lingua italiana e francese per la radio del progetto. Gli studenti hanno riflettuto sull’attualità del messaggio di Dante realizzando anche post di disseminazione sui social. Per la Notte del Liceo Classico viene proposta una rilettura del personaggio di Francesca da Rimini nell’”Intervista impossibile” di Edoardo Sanguineti. Buon ascolto!

Brano di chiusura Museo, Ero e Leandro 

Gli intermezzi musicali di Flavio Delmonte e Riccardo Vaccari

J.S.Bach-Preludio no.1 in do maggiore 

Valzer di Chopin (op.64 n°2) 

V.Bellini- Vaga luna che inargenti 

Stacco musicale F.P.Tosti- Sogno

Stacco musicale E.Satie- Gymnopédie no.1