XXVI Rassegna Internazionale del Teatro Classico

Il teatro in tempo di pandemia è terapeutico,catartico avrebbero detto i Greci. Con il teatro, con i testi dei classici, noi e i nostri ragazzi possiamo aprirci ad un nuovo Umanesimo, aspettando, come Alcmena nell'Anfitrione di Plauto, l'arrivo di qualcuno o qualcosa che ci farà tornare alla normalità.

Grazie, ragazzi, grazie, Tony, per questa bellissima avventura alla Rassegna  Internazionale Cagnazzi del Teatro Classico Scolastico! 

 

Il giudizio della Giuria

Liceo Classico e Linguistico "L.A. Muratori San Carlo"- Modena

Anfitrione di Plauto

Coralità, forza comunicativa, voglia di esprimersi in libertà sono le principali caratteristiche di questo adattamento dell'Anfitrione riletto in maniera particolare.

Il tema del doppio si incunea nella realtà degli adolescenti sviscerando le personali paure ma soprattutto il dolore e l'inquieta tranquillità di un'attesa dove il tempo dilatato dell'agonia sociale prende il posto della reazione, del vivere la vita.

Ma con un impeto ringiovanito Sosia, Alcmena e gli altri personaggi reagiscono allegoricamente all'atarassia di questo periodo storico  nella reale attesa che nasca Eracle, propizio di buone nuove.

Il luogo esterno, ma interno alla scuola, risulta una metafora della "libera prigione" vissuta da tutti noi, e in particolar modo da questi giovani che ci ricordano (anche nella vorticosa scena finale) di mantenere sempre il seme della speranza.