Incontro con l'autore: Dario Ferrari

“La ricreazione è finita”, Dario Ferrari


Trama essenziale
Marcello è un trentenne senza un vero lavoro, resiste ai tentativi della fidanzata di rinsaldare il legame e cerca di prolungare ad libitum la sua condizione di post-adolescente fuori tempo massimo. La sua sola certezza è che vuole dirazzare, cioè non finire come suo padre a occuparsi del bar di famiglia. Per spirito di contraddizione, partecipa a un concorso di dottorato in Lettere, e imprevedibilmente vince la borsa. Entra così nel mondo accademico e il suo professore, un barone di nome Sacrosanti, gli a    da come tesi un lavoro sul viareggino Tito Sella, un terrorista finito presto in galera e morto in carcere, dove però ha potuto completare alcuni scritti tra cui le Agiografie infami, e dove si dice abbia scritto La Fantasima, la presunta autobiografia mai ritrovata.
La ricreazione è finita è un’opera in cui si stratificano il genere del romanzo universitario – imperniato dentro l’artificioso e ossimorico mondo dell’accademia –, con il romanzo di formazione; il divertimento divagante sui giorni perduti di una generazione di provincia, con la riflessione, audace e penetrante, sulla figura del terrorista; e il romanzo nel romanzo, dove l’autore cede la parola all’autobiografia del suo personaggio. Questo libro racconta la storia di due giovinezze incompiute, diversissime eppure con una loro sghemba simmetria.
Recensioni
-    Antonio D’Orrico, «la Lettura» #583 del 29 gennaio 2023, sul romanzo di Dario Ferrari «La ricreazione è finita» (Sellerio). «Voto: 10 (per ora)» “Il più bel romanzo italiano degli ultimi tempi, che dovrebbe essere primo in classifica se ci fosse una giustizia al mondo, si intitola La ricreazione è finita di Dario Ferrari, storia di Marcello Gori, 31 anni (nel 2017), viareggino, fuoricorso della vita perché «un laureato in Lettere nel capitalismo neoliberista» non serve a niente. La sua generazione ha le canzoni degli 883 per bolla uterina; Gabriel Omar Batistuta, centravanti della Fiorentina, per mito calcistico e President-Arschloch, il gioco alcolico che finisce con il coma etilico, per passatempo serale. Marcello ha anche una fidanzata, Letizia, che, in controtendenza con il suo treno di vita da sfigato, è bella, ricca (suo padre si è regalato la Jaguar per il 60esimo compleanno), «centrata, solida, sana», ma è purtroppo convinta «che i testi di Fedez contengano una qualche forma di verità».”
-    Sebastiano Nata commenta: “Quella di Ferrari è una perfetta macchina narrativa che, pagina dopo pagina, trasporta un giovane inetto dei nostri giorni a fare ricerche su un terrorista degli anni settanta. Vicende minime quotidiane si intrecciano a un periodo della storia italiana poco rappresentato, tanti sipari si alzano, nulla alla fine è come appare. Ma, più che in altri romanzi, l’irriverente gioco di magia della letteratura ci emoziona, e ci costringe a riflettere.”
 

Ferrari
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