Donazioni


La Biblioteca è da sempre oggetto dell’attenzione di ex-alunni ed ex-docenti che ne arricchiscono il patrimonio con donazioni di volumi. Nel corso degli ultimi anni due donazioni, in particolare, hanno arricchito la biblioteca con opere di grande prestigio.

 

Donazione Luigi Vandelli (1997)

Ex-alunno del Liceo, il dott. Vandelli ha con queste parole accompagnato la donazione alla biblioteca di un’opera straordinaria, l’Encyclopédie di Diderot e D’Alembert nella preziosa edizione di Livorno (1770-1779): “se cadesse in mano di un privato, ci sarebbe il rischio serio che finisse sfasciata in tante tavole per farne quadretti da muro. Questo mi dispiacerebbe”.

L’opera, frutto di uno sforzo scientifico ed editoriale enorme, raccoglie migliaia di voci relative al vasto apparato di conoscenze che il secolo dei lumi stava sottoponendo ad una metodica e radicale revisione sotto l’egida della indipendenza e razionalità del pensiero umano. A questi volumi se ne aggiungono altri 11 del Recueil des Planches, realizzati con migliaia di tavole originali che Denis Diderot commissionò a numerosi incisori.

Per rendere onore a questo straordinario dono la biblioteca ha organizzato, nel 2004, una mostra e un Giornata di Studi dal titolo "Deus ex machina. Macchine e lavoro nell'Encyclopédie di Diderot e D'Alembert". Inoltre, una pubblicazione dal medesimo titolo ha raccolto autorevoli contributi che affrontano il tema da diversi punti di vista disciplinari, in un’ottica di coniugazione della ricerca con la didattica.

 

Donazione Eredi Pedrazzi (2006)

La famiglia Pedrazzi ha donato alla biblioteca della scuola, che ha visto e vede tuttora nelle aule diversi suoi componenti, un cospicuo patrimonio librario.

Esso è formato da circa 2.000 volumi provenienti dalla biblioteca dell’avv. Luigi Pedrazzi (integrati da altri provenienti dalla biblioteca della nipote Nedda Pedrazzi) che bene si integrano con l’indirizzo della biblioteca del Liceo.

Il patrimonio accumulato dall’avvocato Pedrazzi, infatti, fotografa con grande precisione la produzione editoriale (nel campo della narrativa) a cavallo tra ‘800 e ‘900, nella quale gli autori importanti, come l’immancabile D’Annunzio, si affiancano ad autori di una pletora di romanzi appartenenti al genere della letteratura di svago.

Questi volumi nel loro complesso rappresentano uno spaccato fedele che, senza operare distinzioni tra autori maggiori e autori “minori”, offre una immagine completa, culturale e antropologica al tempo stesso, di un’epoca che corrisponde, nel nostro paese, alla prima fase di diffusione della lettura di massa.

Un’altra sezione della biblioteca raccoglie un nucleo più antico, dedicato a opere di giurisprudenza, che l’avvocato Pedrazzi aveva alimentato, in collegamento con la sua professione, come filone parallelo alla sua grande passione per i romanzi. Appartengono a questa sezione preziose e antiche opere, alcune delle quali non presenti in alcuna altra biblioteca cittadina.