Fondo Antico


La biblioteca del Liceo Muratori ha una lunga storia. Da una cronaca del 1882 si ricavano le seguenti informazioni:

 

"... I libri già appartenuti alle scuole dei Gesuiti, trasportati alla Regia Università nel 1859, vennero restituiti al liceo nel 1861. Ma essendo in gran parte libri di argomento ecclesiastico, ed eccettuati alcuni SS. Padri ed alcuni de' migliori teologi e giuristi, di assai poco conto, tornavano presso che inutili per queste scuole. Perciò col mezzo del Consiglio Scolastico Provinciale si ottenne di far permute, vendite e compre allo scopo di comporre una biblioteca acconcia agli studi ginnasiali e liceali […] .Per tal modo, con i nuovi acquisti che d'anno in anno si son venuti facendo, questa biblioteca contiene ora oltre i quattromila volumi che contava nel 1861, e tutti acconci al bisogno di queste scuole."

Il nucleo originario della Biblioteca deriva quindi dal patrimonio librario del Collegio dei Gesuiti; nel quale figurano numerose cinquecentine, alcune anche figurate. Parecchie, ovviamente, le edizioni delle Opere del Muratori, compresa quella di Arezzo che, com'è noto, è la più completa; del Tiraboschi, la Storia dell'augusta Abbazia di S. Silvestro di Nonantola, la Biblioteca Modenese, le Memorie storiche modenesi, il Dizionario topografico storico degli Stati Estensi; del Tassoni, la Secchia rapita nella celebre edizione di Modena del 1744; di Leibniz l'Opera Omnia (Ginevra 1768).

Nel ricco repertorio ottocentesco compaiono numerosi volumi dei Classici Italiani stampati a Milano all'inizio del secolo, i 15 volumi delle Relazioni degli Ambasciatori veneti, i 34 volumi del Costume antico e moderno del Ferrario e una serie di in folio relativi a Modena; i 2 volumi degli Statuti Modenesi, i 13 volumi della Cronaca Modenese di Tommasino de' Bianchi, la Cronaca Modenese di Iacopino de' Bianchi.

La prima edizione dell'Estetica di Croce (Sandron, 1902) ci porta nel ventesimo secolo.

Il catalogo a stampa del Fondo antico, a cura di Paolo Tinti, è stato pubblicato dalla scuola nell’anno 2000.

Il patrimonio originario si è inoltre arricchito di donazioni. Fra tutte spiccano quella del dott. Italo Vandelli, ex-alunno della scuola che ha donato una magnifica edizione di Livorno dell’Encyclopédie di Diderot e D’Alembert (l’unica presente nelle biblioteche modenesi), e quella recente della biblioteca dell’avv. Luigi Pedrazzi. Molte preziose edizioni arricchiscono questa donazione: le più antiche relative prevalentemente alla giurisprudenza, mentre le più recenti (tra fine ‘800 e inizi del ‘900) costituiscono un interessantissimo, fedele e completo spaccato della produzione editoriale di letteratura di svago caratteristica del periodo.